Prossima mostra: Noi non camminiamo mai soli
con Giuliano Spagnul alla Libreria Isola di Milano dal 28 maggio al 28 giugno 2015
Ultima mostra
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Marisa Bello è
entrata da bambina all'istituto Statale d'Arte di Bari frequentando i corsi
inferiori e superiori con vecchi maestri quali: Spizzico, La Fortezza,
De Robertis,
Bibbò; artisti che del rapporto tra tradizione e innovazione facevano il perno del
loro insegnamento. Sempre giovanissima entra a far parte del gruppo
di pittori
"l tredici alla scoperta della Puglia antica" (qui) che con modalità
innovative per I'epoca
curavano allestimenti ed esposizioni nei luoghi del patrimonio storico culturale
della regione, come ad esempio le grotte di Castellana e centri storici di paesi non
ancora scoperti dal turismo. All'età di sedici anni è a Napoli
all'Accademia
di Belle Arti nel corso di Scenografia. Partecipa attivamente alle tensioni
politico culturali legate ai movimenti del '68 e inizia a occuparsi di teatro
sperimentale.
Dopo aver conseguito il titolo di scenografa entra nel teatro Esse e nel '73 fonda
insieme agli attori Enzo e Mario Salomone e al regista Gennaro
Vitiello la
"Libera Scena Ensemble"(qui) di Napoli. Come scenografa, costumista e
attrice
partecipa a una serie di spettacoli con tournée in Italia e all'estero. E' in
questa intensa
esperienza che Marisa Bello matura un approccio con la cultura
europea in cui
la problematica del rapporto tra tradizione e innovazione, come
testimonia il
lavoro per "Padrone e sotto" di Brecht, si precisa in una più chiara
visione
politica che conduce a scelte più radicali. Abbandona il teatro per
allargarne le
coordinate ad intenti più chiaramente pedagogici e di più precisi
rapporti con
il territorio. Vive I'esperienza di animazione nel contesto
sottoproletario
del rione Traiano con I'architetto Riccardo Dalisi ed entra a far
parte del
collettivo di pedagogia alternativa della Mensa Bambini Proletari (qui) di
Napoli.
Contemporaneamente inizia una riflessione teorica sul rapporto tra teatro
e territorio,
creatività e mondo subalterno scrivendo articoli per la rivista Ombre
Rosse ed
entrando nella redazione della rivista milanese Scena, diretta da
Antonio
Attisani. ln quegli stessi anni vive l'esperienza del suo primo collettivo
femminista in
cui la messa in crisi del modello politico patriarcale porta a una
maggiore
attenzione al proprio mondo interiore e alle esperienze personali. Nel
'77 si
trasferisce a Milano dove conduce corsi di animazione ed espressione
corporea per
adulti e corsi di aggiornamento per insegnanti, le viene conferita
una docenza di
Psico-pedagogia presso il Centro di Formazione Professionale
del comune di
Pavia (1980)e una docenza di animazione presso I'istituto
Ortofrenico di
Genova (1980-82). La profonda riflessione su se stessa intrapresa
con il
femminismo e il ricco vissuto esperienziale attraverso il lavoro sul corpo,
riportano alla
luce I'esigenza di riprendere il colloquio con I'antico amore per la
pittura che
dagli inizi degli anni '80 diventerà man mano la sua attività e passione
dominante. Il
lavoro artistico degli anni '80 percorre due diverse direzioni: la prima
riguardante la
ricerca sull'architettura popolare della terra d'origine affiancata a
quella del
cortile milanese, riannoda i fili della propria storia pittorica, lì dove si
era
interrotta, con un paziente lavoro a china (qui). Con la seconda vengono
riconquistate
tecniche come la tempera e I'acquerello che reinventano il
mondo dei
Tarocchí (qui), intesi come figure archetipiche dell'immaginario collettivo.
Intanto il
vissuto quotidiano nella metropoli cattura sempre più I'attenzione di
Marisa e i
numerosi schizzi in treno e in metrò si condensano in opere presenti
nella sua
prima mostra ad olio (1991), questa volta popolata di figure umane.
Questo
passaggio dal mondo popolare arcaico a quello moderno cittadino si
affiancherà ad
un altro filone di ricerca che dalle figure archetipiche dei
Tarocchi
condurrà al mondo della mitologia e dei suoi rapporti con le psicologie
personali.
Sarà forse questo ad arricchire I'acuta indagine psicologica nella
ritrattistica
di Marisa Bello. L'intenso rapporto di vita e arte con il suo
compagno
Giuliano Spagnul sposta I'accento su tematiche più squisitamente
politico-culturali
come testimoniano mostre come: "A prescindere... o denaro",
quella su Philip K. Dick, il Pinocchio di Manganelli e la produzione di manifesti "lmmagineparola". Nello stesso periodo riannoda i fili con le tematiche femministe
entrando nell'Associazione di donne artiste "Oltreluna" ed esperimenta il rapporto
con altre culture in una collaborazione artistica con I'egiziano Yossry Mighaed (qui).
La ricca problematicità che ci restituisce lo sguardo pittorico sulla realtà di
Marisa Bello, non esclude momenti fortemente introspettivi, come la mostra di
"Crisalidea"(qui) e quella sul disagio psichico "Mal di luna" (qui) e "L'ombra della luna",
momenti profondi della fatica soggettiva dell'esistere oggi.
quella su Philip K. Dick, il Pinocchio di Manganelli e la produzione di manifesti "lmmagineparola". Nello stesso periodo riannoda i fili con le tematiche femministe
entrando nell'Associazione di donne artiste "Oltreluna" ed esperimenta il rapporto
con altre culture in una collaborazione artistica con I'egiziano Yossry Mighaed (qui).
La ricca problematicità che ci restituisce lo sguardo pittorico sulla realtà di
Marisa Bello, non esclude momenti fortemente introspettivi, come la mostra di
"Crisalidea"(qui) e quella sul disagio psichico "Mal di luna" (qui) e "L'ombra della luna",
momenti profondi della fatica soggettiva dell'esistere oggi.
Nel 2007
incontra Emma Salvi che dirige la Galleria degli Artisti (qui). E' un felice
sodalizio che accompagna una nuova fase pittorica più espressivamente matura
dove la pennellata si fa più libera e sicura, sciogliendo la forma in una nuova sintesi
narrativa la cui valenza poetica si e andata man mano strutturando nelle ultime
mostre: "In viaggio" 2007, "Milano: tracce" 2010, "Creature" 2011 e
“Là dove anche gli angeli esitano” 2013.
sodalizio che accompagna una nuova fase pittorica più espressivamente matura
dove la pennellata si fa più libera e sicura, sciogliendo la forma in una nuova sintesi
narrativa la cui valenza poetica si e andata man mano strutturando nelle ultime
mostre: "In viaggio" 2007, "Milano: tracce" 2010, "Creature" 2011 e
“Là dove anche gli angeli esitano” 2013.
per le mostre con Giuliano Spagnul vedi:
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