lunedì 1 febbraio 2016

Materia in mutamento - 12

olio su tela - cm. 35x50

Visibilità. Saper vedere, saper leggere, saper interpretare, insomma saper far emergere i significati nascosti di un’opera d’arte, è questo che costituisce visibilità? È ciò che illumina e chiarisce, che presiede alla possibilità del vedere? Capendo e conoscendo vediamo, aumentiamo le possibilità del vedere stesso. Certo è importante imparare a vedere ma è altrettanto importante sapere che ogni chiarificazione, ogni aumento di visibilità porta in sé inevitabilmente anche una sorta di addomesticamento delle qualità intrinseche che la capacità di vedere potenzialmente possiede. La caratteristica principale che rischia di depauperarsi è proprio quel posizionarsi del fare artistico tra il certo e l’incerto, tra il raffigurare qualcosa (renderla visibile) e l’impossibilità di afferrarla nella sua essenza, che continuamente sfugge. E allora la vera visibilità, quella che significa in un’opera d’arte, è mostrare, rendere affatto visibile l’impraticabilità della chiarificazione assoluta. Luce intermittente e nomade, la visibilità nell’arte è raffigurabile solamente come soglia che continuamente si apre verso mondi sempre altri, sempre mai definitivamente conoscibili ma solo momentaneamente praticabili.





Nessun commento:

Posta un commento